martes, 29 de noviembre de 2016

Viñedos de Pompeya. Cata de vinos con Mastroberardino el 22 N 2016 en IIC



VILLA DEI MISTERI



“Da dove potremmo cominciare se non dalla vite, rispetto alla quale l’Italia ha una supremazia così incontestata, da dar l’impressione di aver superato, con questa sola risorsa, le ricchezze di ogni altro paese, persino di quelli che producono profumo?
Del resto, non c’è al mondo delizia maggiore del profumo della vite in fiore.”


Il progetto prende avvio negli anni ‘90, quando la Soprintendenza Archeologica di Pompei conferisce all’Azienda Mastroberardino, una delle più prestigiose e antiche cantine italiane, operante nel campo vitivinicolo da dieci generazioni, l’incarico di ripristinare la viticoltura nell’antica città di Pompei.

L’idea iniziale, fortemente sostenuta dal Cavaliere del Lavoro Antonio Mastroberardino, si concretizza in un programma di ricerca finalizzato ad una indagine sui metodi e sulle tecniche di viticoltura e vinificazione nell’antica Pompei, e alla riproduzione di alcune delle fasi salienti di tale sistema sul piano sperimentale.
Il vino, infatti, aveva un ruolo importante nella vita delle popolazioni vesuviane. Le indagini archeologiche, gli studi botanici e il rilevamento dei calchi delle radici delle viti e dei relativi paletti di sostegno (che la grande eruzione del 79 d.C. ha “immortalato” per sempre) hanno confermato la presenza di tale coltura anche all’interno della cinta muraria della città, nei giardini e negli orti che ornavano le case, ma soprattutto nei quartieri periferici nei pressi dell’Anfiteatro.
Pompei è un simbolo della nostra storia e della nostra civiltà e come pochi altri luoghi del nostro Paese parla
immediatamente dell’Italia: ogni anno oltre due milioni e mezzo di turisti visitano gli scavi archeologici. “Villa dei Misteri”, vino prodotto dalle uve dei vigneti del sito pompeiano è lo straordinario messaggero di una delle nostre più antiche culture e tradizioni. Un vino che nasce dalle viti coltivate dentro le Domus di Pompei, proprio laddove venivano coltivate oltre duemila anni fa e che deve il suo nome “Villa dei Misteri” a una delle Domus più belle che la storia ci ha consegnato, rappresenta un tributo al valore di Pompei.

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